Durante la gravidanza le donne che vogliono o necessitano viaggiare in aereo cercano spesso informazioni ed assistenza medica per affrontare il volo in assoluta serenità. La principale preoccupazione riguarda la sicurezza del viaggio, soprattutto se impegnativo in termini di ore e di percorso, per la futura mamma e per il bambino in arrivo.

Innanzitutto una buona notizia rassicurante: sia la madre che il nascituro in volo sono da considerarsi al sicuro, a condizione che la gravidanza non presenti complicanze a giudizio ginecologico, e che la donna sia in buone condizioni di salute. Esaminando la letteratura medico-scientifica, non sono state infatti riscontrate evidenze che dimostrino come le variazioni di pressione, le alterazioni dell’umidità o ad altre variabili associate al volo aereo abbiano conseguenze negative sul decorso della gravidanza.

Inoltre, non è stata documentata nessuna associazione tra volo aereo e aborto spontaneo, parto prematuro o complicanze ginecologiche urgenti. Anche l’esposizione alle radiazioni cosmiche, nel corso di voli occasionali, è biologicamente irrilevante e non può essere considerata un fattore di rischio significativo.

Gravidanza e volo: fattori di rischio nel prendere l’aereo in gravidanza

Al contrario, un aspetto da considerare attentamente è la durata del viaggio. A questo proposito, è importante osservare come i voli a lungo raggio siano associati a un aumento statisticamente significativo del rischio di tromboembolismo venoso. Uno studio condotto in Canada e basato sul registro CanVECTOR ha infatti dimostrato come, per le donne in gravidanza, il rischio di eventi tromboembolici in voli dalla durata superiore alle quattro ore sia superiore all’1%. Per ridurre tale rischio, è opportuno indossare abiti larghi e scarpe comode, fare esercizi sul posto ogni 30 minuti circa, riservare ed occupare un posto vicino al corridoio per alzarsi e camminare regolarmente, dando atto che alcune compagnie aeree hanno già individuato tali spazi sui propri aeromobili, bere frequentemente acqua, evitare bibite gassate e indossare calze a compressione elastica graduata. Durante il volo le donne in gravidanza potrebbero inoltre sperimentare alcuni fastidi relativamente minori, come edema agli arti inferiori, congestione nasale e nausea gravidica. Sebbene queste condizioni non richiedano misure preventive specifiche, è importante essere informati su quanto potrebbe verificarsi in volo.

Un aspetto assolutamente critico, tenuto ben presente dalle compagnie aeree nel predisporre proprie regole e proprie condizioni per poter volare in gravidanza, è la prevenzione del rischio che una donna possa entrare in travaglio mentre si trova in volo. Se questo dovesse mai accadere, infatti, nonostante l’assistenza al parto costituisca un tema specificatamente da trattare nella formazione teorica e pratica obbligatoria del personale di cabina, come da Regolamento (UE) 290/2012, in volo mancano oggettivamente le condizioni affinché il parto si verifichi in sicurezza e la neomamma e il neonato ricevano correttamente le prime cure. Si tratterebbe, a tutti gli effetti, di un’urgenza medica in atto a bordo, per la quale è necessaria un’assistenza sanitaria urgente, con le procedure del caso da attivare.

Secondo le regole e condizioni di viaggio esaminate delle principali compagnie aeree, pur con qualche interessante differenza, ad esempio, circa il termine ultimo per poter volare e le certificazioni richieste, le donne in gravidanza possono tranquillamente volare senza uno specifico certificato medico fino alla 28° settimana gestazionale, portando con sé un certificato ostetrico o ginecologico che attesti che questo termine non sia stato ancora superato, con chiara indicazione quindi della data prevista per il parto. Tra la 29ª e la 36ª settimana di gravidanza, diverse compagnie richiedono il modello MEDIF, o altra certificazione medica, compilato da un medico pochi giorni prima dalla partenza del volo.

In caso di gravidanze gemellari, a più alto rischio di complicanze, come in presenza di determinate condizioni personali della donna, possono essere applicate regole ancora più restrittive; in questi casi il volo viene spesso proibito oltre la 32ª settimana. Alcune compagnie, infine, differenziano le regole di volo in gravidanza a seconda della lunghezza del viaggio. Sui voli intercontinentali, ad esempio, diverse vietano il volo nell’ultimo mese di gravidanza. Non mancano richieste originali, come quella di una compagnia che permette il volo anche nelle ultime quattro settimane purché la passeggera sia accompagnata a proprie spese da un medico di sua fiducia, responsabile dell’assistenza del caso.

È poi importante valutare con attenzione non solo a che settimana di gravidanza si è al momento del viaggio di andata, ma anche a quale si sarà nel periodo dell’eventuale volo di ritorno. Inoltre, va ricordato che compagnie aeree richiedono, per le future mamme, specifiche certificazioni mediche. Pertanto, è bene informarsi per tempo presso il proprio vettore aereo per assicurarsi di possedere tutti i documenti necessari all’imbarco, per una serena permanenza alla propria destinazione, di lavoro o di piacere, e per l’eventuale viaggio di ritorno, da sole o con il proprio bebè.

Complicazioni in gravidanza: è possibile prendere l’aereo?

Viaggiare in aereo può essere fonte di grande preoccupazione qualora la gravidanza non proceda fisiologicamente ma presenti, al contrario, determinate complicanze. In tali casi, occorre considerare con cura diverse variabili prima di intraprendere il volo, per garantire la massima sicurezza e il pieno benessere della futura mamma e del nascituro. In generale, le condizioni mediche che costituiscono una controindicazione al volo in gravidanza includono la presenza di anemia severa, una diagnosi di talassemia, lo scompenso cardiaco, l’insufficienza respiratoria o un’anamnesi positiva per recenti sanguinamenti vaginali.

In tali situazioni, è fondamentale valutare attentamente l’effettiva e reale necessità di intraprendere un viaggio aereo in gravidanza e, se possibile, posticiparlo fino a dopo il parto.

Vaccinazioni e gravidanza: altri fattori da considerare prima di prendere un volo

Per quanto riguarda altri aspetti pratici di interesse comune, è importante considerare sia le vaccinazioni obbligatorie per alcune destinazioni sia una copertura assicurativa adeguata, aggiuntiva, tale da garantire le cure del caso presso le strutture sanitarie disponibili nel paese di destinazione. Per quanto riguarda i vaccini, è fondamentale consultare il proprio medico per valutarne attentamente l’indicazione, l’opportunità e la sicurezza durante il periodo gravidico.

È, inoltre, consigliabile verificare che la propria polizza di viaggio dia una copertura specifica per i rischi correlati alla gravidanza e per il parto, poiché, in generale, le condizioni possono variare notevolmente tra le diverse compagnie. L’evento parto potrebbe inoltre comportare considerevoli spese sanitarie aggiuntive (cure mediche anche avanzate per la neomamma ed il neonato, ricovero di uno dei due o di entrambi per giorni in struttura ospedaliera, in reparti dedicati, etc).

Gravidanza e volo: misure di sicurezza negli aeroporti

È opportuno, infine, discutere brevemente di alcuni dubbi molto comuni. Molte future mamme si interrogano riguardo le procedure di sicurezza implementate negli aeroporti. In particolare, viene spesso chiesto se passare attraverso gli scanner ai controlli possa rappresentare un rischio per la propria salute e quella del nascituro.

Nonostante le procedure operative standard per l’accesso agli imbarchi non prevedono variazioni in relazione alla gravidanza, con corsie riservate e procedura di maggiore assistenza, è importante essere consapevoli che queste possono essere considerate del tutto sicure dal punto di vista sanitario.

Un’altra preoccupazione comune riguarda l’utilizzo delle cinture di sicurezza a bordo degli aerei. A questo proposito, è fondamentale indossare le cinture di sicurezza ogni qual volta richiesto, assicurandosi di allacciare la cinghia in modo abbastanza stretto sopra la parte superiore delle cosce e sotto il pancione. In caso di necessità, è possibile richiedere agli assistenti di volo un’estensione per la cintura di sicurezza, in modo tale da garantire maggior comfort durante il volo.

Seguendo questi semplici consigli, le future mamme possono affrontare i viaggi aerei in totale serenità e sicurezza, con l’augurio che il lieto evento si verifichi ovunque tranne che in volo.

Gravidanza e volo: i consigli del Dottor Minoretti